Ardia Sedilo 1984


Nell’anno 1984, con gli allievi di un corso di formazione professionale per “Tecnici Fotografici” ci recammo a Sedilo per documentare fotograficamente S’Ardia” e completare un ciclo di lezioni sul campo.

Rimasi impressionato da quella marea di gente e mi resi conto della difficoltà di raccontare, fotograficamente, quel rituale collettivo denso di significato sociale e religioso. Decisi di focalizzare la mia attenzione soprattutto su quegli aspetti .

Molte di queste persone, quel giorno, erano li per turismo, altre per curiosità ma, la stragrande maggioranza, era li per un atto di fede, di devozione che in un certo modo dava un senso alla loro vita.

Poi vedere il commercio di immagini sacre, strideva con l’idea di sacro che avevo – poichè la memoria mi riportava ad alcuni passi del Vangelo – mi dava l’mpressione di un atto “profano”. Ma, invece, nel contesto, parlando con la gente, il denaro perdeva il suo valore intrinseco e assumeva un valore simbolico di un dare qualcosa di proprio, senza ricevere, o un dono per grazia ricevuta.


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